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... La Toscana raccontata (senza fretta) da Damiano Andreini
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Le case-torri di Pisa:
Navi in un mare di pietra

www.stilepisano.it

La storia di Pisa tra i sec. XI e XIV fu così intensa e carica di acquisizioni economiche, sociali e artistiche, da averle fatto assumere un ruolo da protagonista quasi assoluta nel contesto del Mediterraneo centro-orientale:

grazie allo sviluppo dei fiorenti commerci d'oltremare, ai quali tanto spesso si collegava la partecipazione alle famose "attività" crociate, la città accumulò rapidamente enormi capitali, che le famiglie gentilizie pisane destinarono in parte direttamente a , in parte all'erezione di edifici di culto, filiali del proprio prestigio nonché pegno della propria espiazione, e quindi quanto più possibile maestosi e belli: le decine di chiese pisane e la stessa Piazza dei Miracoli ce lo testimoniano con eloquenza.

Vorrei darvi l' immagine di una città che assunse dimensioni eccezionali per quei tempi, e questo non solo da un punto di vista urbanistico, ma anche culturale: attirati dalle opportunità commerciali, numerosi gruppi sociali di derivazione eterogenea vi confluirono e vi si stanziarono, spesso organizzandosi in veri e propri quartieri, e contribuendo così a rendere Pisa una città cosmopolita.

Non limitatevi dunque alla visita della Piazza dei Miracoli, troppo spesso punto d'arrivo e di ripartenza dei turisti che arrivano a Pisa: camminate invece, con calma, per le vie più strette e sinuose del centro, osservate la possente ossatura in pietra delle case; entrate nelle chiese millenarie e odorate, in silenzio, il profumo d'incenso di cui anche i muri e gli arredi sono ormai imbevuti. Scoprirete "gioielli" architettonici e artistici, unici in Italia, ma che la forza di attrazione della torre pendente rischia purtroppo di far passare inosservati.


 

Quei meravigliosi "grattacieli" che furono le case-torri, ancora in buon numero visibili, vennero realizzate durante il Medioevo dalle più potenti famiglie di Pisa, ad uso abitativo: la necessità di continuare a costruire all’interno delle mura cittadine (per ragioni difensive, ovviamente) e l’impossibilità a reperire terreni ancora liberi, provocò uno sviluppo della città in verticale, proprio come avviene nelle metropoli moderne.

Torri possenti, tanto più alte quanto più ambiziose erano le famiglie che le facevano erigere, cominciarono a perforare il cielo toscano: non solo a Pisa infatti, ma anche a Firenze ce n’erano più di duecento, così come a Siena, a Lucca, a San Gimignano (tutt’oggi è la città che ne conserva di più, e che per questo è soprattutto famosa). Ma probabilmente le case-torri pisane sono fra tutte le più eccezionali, e forse anche il prototipo originale: la forte spinta verso il basso provocata dal peso della pietra con cui questi edifici venivano realizzati, rese necessario l’utilizzo di speciali archi, la cui curvatura non fosse regolare ma a punta, così che il peso che ogni arcata doveva sopportare, man mano che la torre cresceva in altezza, venisse scaricato lateralmente lungo i costoloni portanti dell’edificio. E qui viene il bello: gli strani archi terminanti a punta che potete vedere lungo le alte case-torri pisane furono costruiti con centine ricavate dalle “costole” delle navi (Galee) con cui i commercianti-crociati pisani solcavano i mari alla volta di Damasco, Jaffa, Gerusalemme.

Se le navi pisane erano in grado di sopportare il potente attrito dell’acqua, si pensò bene che gli stessi elementi di una nave potessero ugualmente sopportare l’enorme peso della pietra. Le case-torri pisane assomigliano infatti a vere e proprie navi in un mare di pietra.

Damiano Andreini

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